Nell'estendere lo studio dei vari stemmi di Saturno, in particolare, a quelli posti sulle nostre antiche porte di accesso al centro storico, l'amico Lillo Sorbelli mi faceva notare che in una già nota foto, dei primi del novecento, riproducente alcuni signori benestanti, messisi in posa all'ingresso di Porta Vecchia, si intravede chiaramente una strana sovrastruttura costituita da un muro la cui estensione ricopre interamente la facciata esterna della porta. Potrebbe essere l'antiporta, di epoca barocca, costruita con funzione di avanzare le difese verso l'esterno della mura, come dichiara Marina Mengali a pag 153 di SUTRI NEL MEDIOEVO. Questa struttura, attualmente demolita, come afferma la stessa studiosa, figura ancora rappresentata nella mappa del Catasto Gregoriano del 1820, e, della stessa rimane traccia nell'angolo del piccolo edificio che affianca l'ingresso della parete, su cui doveva essere collocato il montante destro della porta. Su questo muro, oggi scomparso, si intravede, nella foto, la inconfondibile sagoma di uno stemma, tutto da scoprire, sia nella sua raffigurazione, quanto nella sua successiva destinazione, al momento del presumibile smantellamento di tale antiporta che, peraltro, nascondeva lo splendore della vera porta. Inoltre, ad un più attento esame, mediante un ulteriore ingrandimento fotografico, si intravede l'ulteriore sagoma di un altro presumibile stemma, sovrapposto a quello ben più visibile. Si auspica, quindi, al riguardo, un approfondimento dell'amico Luigi Zuchi che consenta di venirne a capo. Mentre, per gli altri stemmi, ancora oggi presenti, per quanto riguarda il Saturno con mantello, raffigurato sulla chiave di volta dell'arco, già evedenziato in uno dei precedenti capitoli, restava da svelare l'origine del sottostante 'medaglione'; alla quale sembra aver provveduto l'amico Francesco Casini, dichiarando che lo stesso stemma venne scolpito su disposizione del cardinale Angelo Altieri, durante la risistemazione dell'entrata effettuata negli anni che vanno dal 1453 al 1472 e che reca, subito sotto, una formella circolare che doveva recare il nome, ormai illegibile, dell'autore di quel bassorievo. Per l'attribuzione dell'altro stemma sovrastante: quello con la tipica simbologia delle palle dei Medici, è stato sufficiente chiedere conferma allo studioso sutrino Daniele De Marchis, come specificato nel relativo video. Prima di chiudere questo capitolo vorrei ricordare un aspetto affascinante attinente pienamente alla gestione della porta. Si legge in un atto del 1546 (naturalmente rinvenuto da Luigi Zuchi) che il Confaloniere affida a certo Damiano la chiave della porta per svolgere l'officio del guardiano, provvedendo alla chiusura due ore dopo il tramonto ed alla apertura all'avemaria. Gli concedono si possa far lasciare un pezzo di legno per soma da quelli che entrano per detta porta...