Tra le tante testimonianze dell'antico splendore etrusco, poste ai lembi dell'originario Parco Archeologico, figurano una serie di antiche vie che attendono di essere esplorate e studiate. Intenso il fascino che emanano ancora oggi questi canyon artificiali, frutto di un ingegno non trascurabile: non solo per la loro ardita realizzazione, ma, anche per le loro caratteristiche d'ordine militare, stante la facilità con cui vi si poteva sbarrare l'accesso al nemico... impressionante a volte la precisione del taglio perpendicolare. Peraltro, posso testimoniare che fino a circa 60/70 anni, fa uscendo da Sutri, per alcune vecchie e strette vie secondarie, prima dell'avvento dell'asfalto, si poteva ancora ammirare, oggi, solo percepire distintamente la loro originaria morfologia strutturale, distrutta, col tempo, per i necessari ampliamenti delle carreggiate. Se, poi vi si può ancora scorgere anche una scritta, presumibilmente di origine falisca, scolpita su una parete, che ha resistito per millenni: allora si raggiunge una forma di apoteosi, potendo ancora ammirare i singoli caratteri che la compongono. Nel caso specifico, rivedendo le foto del tratto di parete recante tale iscrizione, esso appare non solo eternamente privo di vegetazione, essendo poco esposto ai raggi solari, ma vi si notano anche resti di sovrastanti sporgenze che, frenavano la caduta di terra dal pianoro soprastante (C. Morselli - Sutrium). Queste forme, oggi leggermente arcuate, credo che abbiano svolto anche la funzione di salvagocce, contribuendo a proteggere dagli agenti atmosferici, ogni singolo carattere della predetta scittta. Lungi dal voler avventurarmi in un terreno a me poco noto, preferisco ringraziare l'amico Germano Leo, che, nel 2006, dopo avermi ospitato nella sua magione estiva, posta in prossimità di queste tagliate, mi ha fatto da guida per il loro raggiungimento, come pure, nei confronti dell'amico Tommaso Leoni, che nel 2016 ci ha condotto, in comitiva, ad una memorabile visita alla tagliata, senza, peraltro, dimenticare il dovuto riconoscimento ai componenti dell'associazione sutrina Briglia d'Oro, i quali, ancor prima, resero accessibile e percorribile la tagliata, soffocata da vegetazione e rifiuti di ogni genere.