Trattasi di un breve, ma, spero significativo reportage della cerimonia ufficiale di rievocazione svoltasi in occasione dell'ottantesimo dell'eccidio dei 17 Avieri Sardi, trucidati dai nazisti il 17 novembre 1943; in attesa di rielaborare e diffondere anche altre analoghe e toccanti immagini di anni precedenti, per meglio testimoniare e tramandare l'immutato e perdurante affetto dei sutrini per questi giovani. Ancora una volta, all'insegna del consolidato legame che ormai ci unisce alla Sardegna, si è puntualmente rinnovata la loro commemorazione. Ponendo nel giusto risalto anche il ricordo e l'ammirazione per l'esemplare comportamento di quei nostri concittadini che, con sprezzo del pericolo, si prodigarono per dare una degna sepoltura a quei corpi terribilmente martoriati, mentre altri curavano e nascondevano l'unico superstite, miracolosamente scampato a tanta malvagità. Col passare degli anni, con la ricostruzione delle vicende storiche, alla base di quel drammatico e barbaro evento, irrompe, sempre più chiara e forte, la consapevolezza che questi giovani non furono vittime solo della ferocia nazista, ma, anche di quel catastrofico clima di caos, sbandamento e incertezza in cui caddero tutti gli italiani, e, soprattutto i militari, rimasti vergognosamente senza guida, abbandonati al proprio destino, a seguito di un armistizio che ci fece perdere non solo l'onore militare...