Un piccolo affresco a pennellate molto veloci condotto, nel settembre del 1983, dal giornalista della RAI Angelo Savorelli, che, nel tg 1 delle 13.30 del sabato curava la rubrica I paesi della domenica. Ricordo il suo stile pacatamente aristocratico, sempre garbato ed amabilmente ironico, mai troppo aulico. Parlando con Dino Martini, suo collega, e forse un po' ispiratore, non del tutto estraneo nel far ricadere certe scelte su Sutri, scopro che questo redattore è discendente della nobile famiglia che si vide costretta, alla fine dell'ultimo conflitto, a cedere la VILLA al notaio Staderini. La VILLA: così la chiamavamo noi sutrini...e non c'era pericolo di confondersi: la VILLA era solo quella: come per gli ateniesi c'è il Partenone sull'Acropoli...per noi c'era questo palazzo, non sontuoso, ma, posto alla sommità di un compendio che Marcello Zoli definiva un vero unicum. Risulta, quindi, evidente che Angelo conoscesse ed amasse Sutri: immaginiamo il suo stato d'animo quando ha creato questo servizio per illustrare e difffondere le bellezze della nostra città. Il programma, pur nella sua brevità, per evidenti ragioni di collocazione nel palinsesto, offre una concisa panoramica, sulle nostre origini storiche, ma il vero scopo del suo servizio si concentra sulla esaltazione della nostra gastronmia, dando il posto d'onore al nostro fagiolo della regina, all'epoca, ancora in auge. Alla RAI ed ai suoi autori a noi vicini va quindi, ancora una volta, il nostro riconoscimento, non solo per aver mandato in onda le nostre bellezze, ma, soprattutto, per aver indotto i sutrini a prenderne coscienza, scuotendoli da un torpore che durava da secoli.